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Vicenza 2009: Per una Manifestazione Internazionale!
Categories: Iniziative
Ripetutamente
fallita la via istituzionale, fatta d’ingenue trattative con i
politici, ricorsi ai tribunali di Stato, pacchi di carte bollate,
raccolte firme-ferma guerra, petizioni e appelli rivolti
proprio a coloro che invece vogliono con convinzione la nuova base di
guerra (fra tutti il Presidente della Repubblica e capo delle Forze
Armate) non s’intravede, nel difficile momento dell’inizio dei lavori,
una chiamata ad una nuova manifestazione internazionale di lotta a
Vicenza, di gran richiamo come fu quella del 17 febbraio 2007, che fece tremare il governo.

Lo scorso anno fu il "Comitato
degli abitanti e lavoratori di Vicenza Est – contro la costruzione di
una nuova base e per la conversione della Caserma Ederle"
a
chiamare urgentemente alla seconda importante mobilitazione
internazionale del 2007 che però, con disappunto nostro e di una parte
del movimento, fu depotenziata essendo stata spostata a dopo la manovra
Finanziaria, presumibilmente con l’intento di non disturbare il governo
ritenuto amico ma impegnato in realtà a rifinanziare truppe e guerre,
riducendo la vicenda del Dal Molin/Ederle 2 ad una questione comunale.

 

La
solidarietà internazionale, le mobilitazioni e gli scioperi dal lavoro,
le occupazioni, le lotte dal basso come quelle degli antifascisti,
degli studenti e lavoratori in Grecia, possono far desistere un governo
dai suoi progetti. Il governo italiano e quello statunitense sono oggi
ancora la nostra controparte in questa vicenda di rilevo
internazionale, sono coloro che vogliono la militarizzazione della
politica e dell’economia. Un’economia che nel momento della crisi
mondiale continua ad aumentare i suoi finanziamenti miliardari
all’industria bellica e per poterli sostenere decide il taglio di
migliaia di posti di lavoro di pubblica utilità.

 

Il
locale commissario ai lavori per il Dal Molin è il loro pupazzo, un
emissario bipartisan di questi due governi, che fa un lavoro sporco.
C´è poi chi va raccontando, incredibilmente, che il nuovo presidente
americano sarebbe contro le guerre o le basi militari: noi non siamo
tra costoro (ancora ingenui o in vera malafede?) e crediamo sia
necessario lottare contro il nuovo governo americano politico ed
economico e il suo complesso industriale militare.

 

Le
elezioni politiche europee del 2009 nulla avranno a che fare con la
vicenda Dal Molin/Ederle 2 e nulla le istituzioni europee hanno fatto
se non avallare silenziosamente il progetto di Vicenza armata. Come il
Vaticano, che con il suo silenzio/assenso sta sempre con il potere
economico e militare. Anche in questo caso, ovviamente.

 

Ricordiamo
a questo proposito che in città ci sono vari siti tra cui la
Gendarmeria Europea e il COESPU, strutture d’appoggio alla guerra e
alla repressione interna. Ricordiamo che la militarizzazione di Vicenza
implica il rafforzamento della base militare Ederle di Vicenza, luogo
strategico per le manovre di guerra in Medio Oriente, e l’arrivo in
città del comando USA/NATO Africom.

 

 

Altrocomune? Ma non scherziamo

 

Una
componente, né innocente né ingenua, del grande e generoso movimento
contro la nuova base ha voluto illudere la popolazione di Vicenza che
un sindaco cosiddetto democratico avesse intenzione di fare davvero
qualcosa per bloccare la militarizzazione della città. Rendiamo noto
che mentre noi protestavamo di fronte alla Caserma  Ederle. a fianco
dei disertori delle guerre in corso. questo sindaco con la spilletta
americana incontrava i vertici militari della base in città. Nessuno sa
cosa il sindaco e il presidente della Repubblica si siano poi detti
privatamente ed alle nostre spalle ma, a nostro avviso, alle
istituzioni interessa la pacificazione e il mantenimento dello status quo, non la pace.

In
questi giorni il sindaco della città di Vicenza, che non si è mai
espresso pubblicamente per la chiusura di nessuna delle strutture
militari già presenti in città, si sta spendendo anche a favore della
TAV.

Questi
politici che si muovono su due tavoli, interessati ad essere
riferimento del movimento di lotta per contenerlo, non possono essere
considerati parte della lotta, ma uno dei principali problemi e fattori
depotenzianti. E’ così che a Venezia si costruisce il Mose e a Gradisca
si è fatto il CPT, con i politici "amici".

La
nuova base militare USA Dal Molin resta un problema del movimento
internazionale contro la guerra innanzitutto, prima ancora che una
questione urbanistica.

Nessuna
pacificazione con la guerra e il capitalismo! Una nuova grande e
determinata manifestazione a Vicenza contro il governo, contro le basi
esistenti e contro il progetto Dal Molin! Una manifestazione
internazionale che si appelli alla massima unità tra il movimento
contro la guerra, il movimento degli studenti e gli scioperi dei
lavoratori. Blocchiamo i lavori!

 

 "Comitato
degli abitanti e lavoratori di Vicenza Est – contro la costruzione di
una nuova base e per la conversione della Caserma Ederle"

 

Email vicenzaestcomitato@gmail.com

Sito    http://www.comitatoviest.org/ 

 

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