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ADESSO BASTA – per una risposta militante alle ronde di razzisti e fascisti
Categories: Iniziative
pubblichiamo un comunicato dal trentino, affinchè in ogni città si risponda con una presenza militante alle ronde di razzisti e fascisti.

Nella mattina di martedì 20 maggio, a Rovereto, una quindicina di
compagni hanno circondato il gazebo della Lega Nord di reclutamento per
le ronde con due striscioni che dicevano "LA VOSTRA ‘SICUREZZA’ E’
UN’IDEOLOGIA CHE UCCIDE" e "POGROM CONTRO I ROM, RAZZISMO DI STATO,
RONDE… ORA BASTA". Negli interventi al megafono si sono ricordati i
recenti attacchi ai danni dei Rom, il montante razzismo, il pacchetto
sicurezza, ecc., sottolineando la necessità di impedire questa deriva
xenofoba prima che sia troppo tardi. Nello smascherare il ruolo servile
e vigliacco dei leghisti – zitti contro i morti sul lavoro, contro la
precarietà, contro il TAV, ecc., e "forti" contro gli immigrati – i
compagni hanno ribadito che le ronde a Rovereto non passeranno mai,
dovessero pure impedirle fisicamente. I leghisti hanno chiamato la
polizia la quale è giunta in forze (tutte le pattuglie disponibili),
assieme alla dirigenza del partito. I compagni sono comunque rimasti in
piazza un’altra ora a parlare con il megafono e a volantinare. Buona la
reazione di parecchie persone, giovani e anziane, che si sono fermate e
hanno espresso la loro indignazione verso il razzismo e la loro
solidarietà verso chi lo combatte. Non sono mancati, come è ovvio, gli
apprezzamenti alla Lega, ma di firme i "volontari della sicurezza" ne
hanno raccolte ben poche… L’importante era spezzare il silenzio e
l’indifferenza, spingendo la gente a prendere una posizione rispetto
all’abominio montante. Dicendo chiaro e tondo: ci metteremo in mezzo.

* * * * *

Di seguito il testo del volantino distribuito

ADESSO BASTA

A proposito delle ronde

E per finire… le ronde! In un clima di vero e proprio delirio
securitario, la Lega Nord propone la creazione di ronde per la
sicurezza. Il sindaco Valduga si dichiara possibilista: prima armiamo i
vigili urbani, in servizio 24 ore su 24, poi vediamo.

Il caso di Rovereto e dintorni è l’esempio di come la cosiddetta
sicurezza sia una vera e propria ideologia. Anche se il «tasso di
criminalità» in città è ridicolo, si instilla la paura tra la
popolazione, in un misto di razzismo e di paranoia.

Distogliendo l’attenzione dai problemi reali (lo stillicidio di
morti e feriti sul lavoro, la difficoltà di arrivare a fine mese per
via dei salari sempre più bassi e degli affitti sempre più alti,
l’aggressione irreversibile al territorio) si continua a far credere
che la soluzione per quel che resta della società sia più polizia, più
controllo. Non a caso il reclutamento leghista dei «volontari della
sicurezza» va di pari passo con la raccolta di firme contro le
microaree per i Sinti e per i Rom. A minacciare la nostra sicurezza –
questo è il messaggio – sono gli "stranieri". Mentre non si dice nulla
sui privilegi e sulla disuguaglianza sociale (si finisce in Parlamento
urlando "Roma ladrona"…), il razzismo monta in maniera inquietante,
con episodi di veri e propri pogrom (come a Napoli) oppure di caccia al
transessuale (come a Roma).

Questo clima, creato con la piena collaborazione della sinistra
istituzionale, ha già portato in Italia a leggi razziste, a decreti che
vietano di bere e mangiare per strada, ad aggressioni contro gli
immigrati, ad incendi di campi nomadi. È la ricetta del sindaco di
Verona Tosi e dei suoi amici neofascisti che aggrediscono e ammazzano.
Razzismo, violenza contro il diverso, ronde…

Non accetteremo una simile deriva. Non accetteremo alcuna ronda a
Rovereto, dovessimo creare, per questo, delle "ronde" antifasciste e
antirazziste.

Di fronte a questa ondata di rancore e di xenofobia, non è più
sufficiente scuotere la testa o limitarsi alle dichiarazioni culturali.
Si tratta di agire, prima che sia troppo tardi. Di mettersi in mezzo.
Di battersi per la libertà.

anarchici

 

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