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Blitz NOTAV a Milano contro la ditta COLLINI

 

Articolo da ILGIORNALE

Blitz anti-Tav: anarchici invadono la Torre Velasca 

Il nuovo tracciato dell’alta velocità ferroviaria da Verona a Monaco è
uno dei pochi tratti di Tav a non sollevare le proteste delle
popolazioni. Ma lunedì pomeriggio un drappello di anarchici milanesi ha
ugualmente preso di mira la sede di una delle imprese di costruzioni
coinvolte nel progetto: gli uffici in piazza Velasca della “Collini
spa” sono stati invasi dai manifestanti che hanno appeso uno striscione
«Collini distruggi le Alpi» e hanno cercato di convincere i
rappresentanti dell’azienda a firmare un falso comunicato in cui la
Collini si dissociava dai lavori. La Collini ha invece chiamato il 112
e l’unico anarchico non abbastanza rapido a dileguarsi è stato bloccato
dai carabinieri del Nucleo informativo e denunciato per violenza
privata e violazione di domicilio. I lavori preparatori per il tunnel
del nuovo tracciato (lunghezza prevista del traforo 56 km) sono
iniziati tre giorni fa. Obiettivo, attutire l’impatto sulla Valle
dell’Adige dalle decine di migliaia di camion che ogni giorno invadono
l’autostrada del Brennero: per questo il progetto ha ricevuto l’assenso
dei sindaci e di Legambiente. Unico oppositore in loco il consigliere
verde di Bressanone, Markus Lobis». Gli oppositori milanesi,
protagonisti della protesta di lunedì, apparterrebbero invece all’area
dell’ex centro sociale Orso.

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Comunicato di chiarimento da WWW.INFORMA-AZIONE.INFO

Milano – Blitz in sostegno alla lotta no tav

Nel pomeriggio del 28/04/08 un gruppo di complici e solidali della lotta contro il tav del Brennero
ha fatto irruzione nella sede centrale della ditta Collini,
appaltatrice del cunicolo esplorativo necessario per iniziare i lavori
della tav.
Lo striscione "collini vergogna" esposto durante il blitz esprimeva
tutto il nostro disprezzo verso manager lampadati che dall’ alto del
loro infimo potere si arrogano il diritto di decidere della vita di
intere vallate in nome del profitto. Al gran casino provocato al nostro
ingresso durante la riunione aziendale ha fatto seguito una scomposta
reazione del capoccia-collini, al quale la nostra presenza proprio non
andava giù….
A lor signori abbiamo consegnato un fac-simile di un fax in cui
dichiarano di ritirarsi dal progetto per il cunicolo esplorativo
"esortandoli" a spedirlo il prima possibile, risparmiandosi così i
patemi d’animo derivanti dalla prospettiva di proteste ancora più
accorate sotto i propri uffici…
Poco dopo veniva attacchinato in prossimità del palazzo uno striscione
con scritto "Collini devasta le alpi", in prossimità del quale veniva
fermato da un gruppo di carabinieri in borghese il nostro amico e
compagno Stefano.
Niente di nuovo sotto il sole: solita perquisizione di rito, arrivo
delle varie pattuglie e nuovi elementi in borghese, poi trasferimento
al commissariato di Moscova dove i carabinieri del "reparto
informativo" comunicavano solo dopo un paio di ore lo stato di fermo,
mentre nel frattempo con mezzucci e velate minacce tentavano di
conoscere i nomi di altri compagni presenti. Miseri!
Dopo quattro ore Stefano è stato rilasciato con la formalizzazione di
un indagine per violazione di domicilio a suo carico oltre al sequestro
del contenuto dello zaino e del cellulare. Poco dopo l’uscita dal
commissariato viene fermato nuovamente insieme ad altri compagni/e da
una gazzella e dagli stessi in borghese che lo avevano preso ore prima.
Il gruppo si è però opposto in maniera decisa al fermo evitando di
mostrare i documenti.
Ribadiamo ancora una volta la nostra opposizione diretta al TAV e a
tutte le nocività, il nostro disprezzo per chi non rispetta la dignità
delle montagne organizzandosi per il loro sfruttamento; non ci
demoralizzeranno certo fermi e minacce. A sarà dùra

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