untori
Contributo di una vicentina sulla lotta contro Dal Molin

Mi presento: sono Maria Teresa T. abito appena fuori Vicenza,
proprio a fianco di una delle numerose basi militari USA, un tempo
deposito di armi nucleari. Non sono iscritta a nessun partito, sono
cattolica, sono sindacalista RdB CUB per passione. Lavoro e ho tre
figli, faccio dunque parte di quel cospicuo gruppo di donne che con
gran fatica riescono a conciliare il cosiddetto lavoro di cura, al
lavoro fuori casa e ad una militanza non pagata e spesso molto
difficile.

Mi è arrivata la lettera di Disarmiamoli di Bologna, inoltratami da
Paolo C., che scrive: "/Lo inoltro a voi, con gli indirizzi in chiaro,
perché credo che su questo argomento si debba avviare, cominciando da
noi, una discussione seria e produttiva.". /Strano però che Paolo non
si pronunci…almeno a me non è arrivata nessuna sua riflessione. Come
mai? Lo invito a farlo.

Comunque io non mi sottraggo all’invito. A differenza dei
Disarmiamoli di Bologna io da Vicentina non trovo che i "compagni di
Rovereto" abbiano fatto una provocazione gratuita. Non sono una
politica di professione quindi non sono in grado di valutare se sia
stato giusto che " /queste persone sono state giustamente isolate/",
certamente però penso sia vero quanto i " compagni di Rovereto"
scrivono sul movimento di Vicenza e sui suoi sbocchi. Vorrei ricordare
ai Disarmiamoli di Bologna che gli ex leghisti che frequentano il
presidio di Vicenza sono persone che hanno terreni e case che confinano
con il campo Dal Molin. Questa precisazione è doverosa perché non
vorrei che chi non abita a Vicenza creda alle potenti e magnifiche
capacità di "contaminazione" e di "trasversalità" che qualcuno va a
vantare in giro per l’Italia. Questi ex leghisti sono e rimangano in
cuor loro leghisti (come del resto hanno dichiarato pubblicamente) e
penso che semplicemente siano stati toccati sul proprio e se la nuova
base USA l’avessero progettata in altra area di Vicenza, apparterebbero
senz’altro al /"comitato SI alla nuova base militare USA"/
coerentemente con le scelte fatte dalla lega Nord Vicentina. Ho vissuto
con frustrazione la serata del 15 dicembre apprendendo che la TV
nazionale non menzionava nulla della manifestazione di Vicenza e ho
pensato "era prevedibile". Tutto è filato via liscio come l’olio,
qualche scritta sui muri che è stata prontamente cancellata il giorno
dopo da quelli del presidio. Abbiamo invitato la gente di mezza europa
per fargli fare una passeggiatina in centro a Vicenza, scegliendo una
data che non desse troppo fastidio, memori che, dopo l’ultima
manifestazione di febbraio, il governo era caduto. Eppure più di
qualcuno aveva proposto in presidio di fare qualcosa di diverso e di
rendere la giornata del 15 più significativa contro il Dal Molin e
contro le numerose basi di guerra presenti a Vicenza. Non solo non è
stato accettato ma, a manifestazione conclusa, è seguito da parte del
presidio un processo sommario a coloro che hanno osato non allinearsi.
La mattina del 15 dicembre infatti ben 3 siti militari (Gendarmeria
Europea, Pluto e Ederle) hanno visto la presenza di manifestazioni da
parte di cittadini, sindacalisti e militanti del movimento anche con la
presenza di ex soldati americani ora disertori. Mi sono chiesta: perché
il presidio ha processato e sbeffeggiato in internet chi proprio al
presidio aveva proposto di andare a protestare davanti alle basi già
esistenti ed eventualmente, vista la numerosa presenza di manifestanti,
invadere pacificamente l’area del Dal Molin? Dovete sapere che è
avvenuto proprio così, non c’è molta democrazia in questo
atteggiamento. Chi la pensa diversamente dai disobbedienti viene
puntualmente processato e preso in giro nel loro blog satirico e quindi
allontanato come persona non gradita al presidio. Sono proprio questi
processi e questi atteggiamenti squadristi che mi inquietano, che non
mi piacciono e che mi insospettiscono. Già… intanto ho sentito che
quelli del presidio organizzeranno una bella festa sia a capodanno (per
finanziare il nuovo tendone) e anche un’altra festa per il 16 gennaio
2008, giorno dell’anniversario del sì di Prodi. Passeggiate, feste,
campeggi e anguriate il 4 luglio giornata dell’indipendenza per gli
americani. Intanto Napolitano e Prodi spavaldamente hanno confermato
che la base si farà, forse forti dell’appoggio di qualcuno che
garantisce che a Vicenza non succederanno più brutte cose come quella
manifestazione del 17 febbraio 2007. Il vescovo di Vicenza non si
esprime contro la guerra e le basi militari e tradisce la sua base
cattolica e lo stesso messaggio evangelico. Per fortuna molti parroci
si sono chiaramente e pubblicamente espressi contro la guerra e contro
il Dal Molin. A questi va tutta la mia stima.

Personalmente dopo la frustrante passeggiata del 15 dicembre ho
deciso che parteciperò solamente alle iniziative che so per certo che
danno fastidio all’esercito USA e/o militari in genere. Iniziative
davanti alle basi già esistenti con inviti alla diserzione, sostegno ai
militari disertori ecc. e promosse dai numerosi comitati e associazioni
contro la guerra di Vicenza (perché è bene che si sappia che il
movimento di Vicenza non è solo il presidio). A questo punto credo sia
proprio questa la strada giusta da intraprendere. Le sagre "no dal
molin" mi hanno davvero stufata, non mi va di farmi trattare da pecora
nel gregge con il pastore illuminato che ti guida dove vuole lui! Di
Pastore io ne ho già uno e molto spesso stento a seguire perfino Lui!

Grazie comunque a tutti per il sostegno che date alla comunità Vicentina.

M.Teresa T.

Vicenza, 30 dicembre 2007

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