Invitami a trascorrere la notte nella
tua bocca
Raccontami la giovinezza dei fiumi
Premi la mia lingua contro il tuo occhio
di vetro
Dammi a balia la tua gamba
E poi dormiamo, fratello mio,
Perché i nostri baci muoiono
più veloci della notte.
C’è del sangue sul giallo
d’uovo
C’è dell’acqua sulla
piaga della luna
C’è dello sperma sul pistillo
della rosa
C’è un dio in chiesa
Che canta e s’annnoia
Non ci sono parole
Soltanto peli
Nel mondo senza verzura
Dove i miei seni sono re.
E non ci sono gesti
Soltanto la mia pelle
E le formiche che brulicano tra le mie
gambe untuose
Portano le maschere del silenzio lavorando.
Viene la notte e la tua estasi
E il mio corpo profondo questo polipo
senza pensiero
Ingoia il tuo sesso agitato
Durante la sua nascita.
Un nido di viscere
Sull’albero secco che è
il tuo sesso
Un cipresso nero piantato nell’eternità
Fa la veglia ai morti che alimentano
le sue radici
Due ladroni crocifissi su costolette
d’agnello
Se la ridono del terzo che, a missione
compiuta,
mangia la sua croce di carne arrostita.
Il nero mi circonda
Salvatemi
Gli occhi aperti sulla vuota disperazione
degli orizzonti marittimi
Mi scoppiano nella testa
Salvatemi
I pipistrelli dai corpi ammuffiti
Che vivono nei cervelli torturati dei
monaci
S’attaccano alla mia lingua cremosa
La mia lingua gialla di donna accorta.
Salvatemi, voi che capite
E i vostri giorni saranno moltiplicati
Malgrado i peccati che non vi hanno
perdonato
Malgrado lo spessore delle notti nelle
vostre bocche
Malgrado i vostri bambini iniziati al
male
Malgrado i vostri letti.
( traduzione di Carmine Mangone da “Fiorita
come la lussuria”)