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Erotismo e pornografia in carcere – Intervista radiofonica a Riccardo d’Este

Riccardo:

Francamente, in tutta la mia vita, la pornografia mi è sembrata come
qualcosa di sporco, da rigettare. Poi succede che, ovviamente per
volontà non mia, finisco in galera e la mia sessualità va a finire
nella pornografia.

A un certo punto compri Le Ore e gli altri giornali pornografici e
lì vedi che questa pornografia non è poi così falsa, nel senso che in modo abnorme rappresenta alcune cose che tu desideri.
In concreto, quando vedi la signorina che si becca tre cazzi in bocca,
probabilmente è anche un tuo desiderio di vedere questo, cioè
probabilmente non lo faresti mai, ma l’idea in qualche modo ti
coinvolge e soprattutto lì, nell’impotenza. In galera non puoi farlo!
Allora lo proietti.

La pornografia che cos’è? è semplicemente un assurdo ideologico? Io non
sono così convinto. Oppure è un qualcosa di desiderato e non praticato?
Voglio dire che nella pornografia viene esasperato, quasi in modo
ridicolo, qualcosa che tutti noi sentiamo.
Ciascuno ha un problema grosso che è quello della sua sessualità. Io,
che mi eccito pensando che la mia donna faccia i pompini o scopi con un
altro, senza volere assolutamente che mai ciò succeda, perché questo
diventerebbe in qualche modo negativo per la mia identità, lo riverso
nella pornografia e lì vedo la signorina che fa i pompini a Giuseppe, a
Giovanni e a Marzio. Quindi la pornografia è una valvola di sfogo.
Quando sei in galera sogni tutto! – perché non puoi avere niente – e
trovi la sintesi geniale. La sintesi geniale è che vorresti fare tutte
le cose possibili e immaginabili. Quando esci dalla galera non puoi
fare tutte le cose possibili e immaginabili! Perché ci sono dei limiti
oggettivi quali la gelosia e il comportamento degli altri.
La pornografia ha questa capacità, perché di ciò si tratta, di
esprimere quello che tu non esprimi, che tu non hai il coraggio di
esprimere perché nessuno ha il coraggio di esprimere fino in fondo i
suoi tumulti interni sessuali. La pornografia te li fornisce.
Io ricordo Cicciolina che si prendeva tre cazzi in bocca. La cosa detta così fa evidentemente ridere.
È una cosa buffa tre cazzi in bocca, senza senso, non ha nessun senso!
Nel contesto erotico, cioè che lei era capace di beccarsi tre cazzi in
bocca…
Aurifex:
Ma come si erano posizionati i tre?
Riccardo:

Erano allineati!

Aurifex:
Ma non contemporaneamente!
Riccardo:
Sì, certo, contemporaneamente! Se siamo in tre qua ce la fa anche Roberta!
Roberta:

Nei tuoi sogni!

Riccardo:
Ma tecnicamente non è impossibile! Uno qua (indica la parte interna
sinistra della bocca), uno qua (indica la parte interna destra della
bocca) e uno qua (in mezzo agli altri due). Davvero ci si arriva!
La mia prima risposta era sul ridicolo, la seconda era che non mi
sarebbe dispiaciuto essere in questo giro! Nel giro dei tre! La terza
risposta, la più interessante, secondo me, è che ciò in qualche modo mi
coinvolgeva: la donna-troia, i molti cazzi in bocca… cioè la
pornografia gioca su questo piano che è, a mio avviso, un piano
sbagliato e che però ti coinvolge, che ce l’hai dentro! È una malattia
che tu hai dentro.
Per finire penso che la pornografia sia assolutamente essenziale.
Sicuramente la mia fidanzata, che è qui presente, direbbe che no, mai
si farebbe mettere una banana nella fica, però secondo me sì. Secondo
me c’è qualcosa nella psiche umana che vuole la trasgressività, almeno
per il sesso, e la trasgressività è un po’ normale; cioè alcune cose
che puoi fare altre che non puoi fare: il cambio delle coppie, le
ammucchiate ecc. tutte cose, diciamo la verità, poverine e la
pornografia è quello che le rappresenta.
Il desiderio pornografico – e ho desideri pornografici, abbiamo desideri pornografici – esiste perché non riusciamo ad avere desideri liberati.
Roberta:
In che rapporto vedi la pornografia e l’erotismo?
Riccardo:
Credo che l’erotismo sia un qualcosa che, tutto sommato, ciascuno
esprime. L’erotismo è la voglia di succhiare una tetta o il cazzo che
ti tira, qualcosa di fisiologico. La pornografia no. La pornografia è
laddove c’è l’assenza e la sostituisci con la presenza. Mi spiego.
Quando mi facevo le seghe in carcere non me le sarei MAI potute fare
vedendo la Cuccarini piuttosto che la Carrà, però in una situazione
pornografica, immaginandoti in quel contesto, ci riuscivo. La pornografia è la sostituzione dell’erotismo.
Laddove l’erotismo non c’è per motivi svariati, cioè dove non riesce a
esprimersi in quanto tale, la pornografia ne è la sostituzione.
Aurifex:
Fuori dal carcere hai ritrovato una sessualità normale?
Riccardo:

Dopo che hai vissuto quella sessualità frastornata, deviata, fuorviata
ecc. è difficile che tu ritorni a quella normale, nel senso che tutti i
tuoi fantasmi erotici vissuti nel carcere, in qualche misura li
trasporti fuori. È chiaro che questo ha un suo tempo, e con il tempo le
tue follie erotiche, pornografiche vanno discendendo.

Per fare un esempio, uscito dalle prigioni, con le varie signore o
signorine con cui ho avuto rapporti… beh… insomma… per me era
molto interessante – anche perché era nella cultura pornografica –
pisciarsi addosso. Passato un certo tempo può essere interessante,
curioso, erotico, ma non è decisivo. Lì invece sei sottomesso dalla
pornografia. La pornografia ti ha fatto credere che alcuni gesti erotici siano quelli che poi, a loro volta, ti danno la "soddisfazione" – per ridere si dice la soddisfazione – e mimi questo, lo fai.
È chiaro che quando ti liberi da questo tipo di costrizione, perché in
qualche misura sei più normale, questo non diventa così importante;
diventa bello quando è un gioco erotico ma ininteressante se non lo è,
mentre invece lì, nel gioco pornografico, lo è.
Penso che la pornografia abbia questo aspetto infame, di farti credere
che un piacere lo sia in quei modi lì. Il piacere è vero che c’è anche
in quei modi lì. Cioè il pompino: buona e santa cosa. Però se tu lo
estranei e lo vedi come un gesto pornografico non è la stessa cosa. Lo stesso gesto materiale visto in una chiave pornografica e in una chiave erotica è una cosa completamente diversa.
Sono a favore della pornografia fintanto che può aiutare l’erotismo e sono assolutamente nemico quando è rappresentazione, cioè quando taglia le palle all’erotismo.
[Fonte: intervento trasmesso durante la seconda puntata
di THE ATROCITY EXHIBITION, in onda su Radio Kamasutra Centrale
(Bologna), lunedì 7 novembre 1994. Tratto da Filiarmonici]

 

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