Siamo un gruppo di immigrati e antirazzisti milanesi e abbiamo deciso
di organizzarci per contrapporci alla campagna razzista che governo,
partiti (di centrodestra, centro-sinistra) e mass-media portano avanti.
Vogliamo
innanzitutto contrastare gli effetti concreti che questa campagna sta
producendo: famiglie rimpatriate, lavoratori (in regola o in nero)
licenziati, baraccopoli dei rom sgomberate o date alle fiamme, donne e
uomini aggrediti da bande fasciste.
Contro tutto questo, è
necessario sviluppare la massima unità e solidarietà dal basso: l’unico
approccio vincente è quello di partire dagli interessi generali dei
lavoratori (qualsiasi colore della pelle abbiano) e di tutti gli
sfruttati.
Ai lavoratori immigrati diciamo che è ora di
organizzarsi: per difendersi; per contrastare con decisione il
tentativo dei governi di dividerci per nazionalità, etnie, religioni;
per poter finalmente lottare con forza e ottenere i pieni diritti per
tutti.
E’ fondamentale, però, abbandonare qualsiasi illusione
verso i partiti parlamentari, i sindacati istituzionali, le istituzioni
statali.
La politica del governo Prodi ne è stata l’ultima chiara
dimostrazione: in campagna elettorale aveva promesso la cancellazione
della legge Bossi-Fini e la chiusura dei CPT, e poi ha fatto scelte che
vanno in direzione opposta, con una serie di misure (primo fra tutti il
nuovo pacchetto sicurezza) che aumenta il livello di repressione fino
all’espulsione di chi è disoccupato, mette pesantemente in discussione
il diritto alla salute (un aborto per una cittadina “irregolare” costa
800€) e all’istruzione (vedi il caso di Milano dove viene negato
l’ingresso negli asili).
Ai lavoratori italiani diciamo che il
razzismo è innanzitutto un’arma contro di loro e che sostenere
l’obiettivo dei pieni diritti per tutti, è un nostro fondamentale
interesse. Infatti è grazie alle leggi razziali, che legano il permesso
di soggiorno e l’accesso ai diritti al possesso di un contratto di
lavoro, che si è permesso ai padroni di disporre di manodopera ultra
ricattabile, da utilizzare a piacimento, da far lavorare in nero con
paghe da fame, abbassando, con ciò, il potere contrattuale di tutti i
lavoratori e creando pesanti divisioni all’interno della nostra classe
sociale.
Così come è necessario ribaltare il concetto di "sicurezza"
che vorrebbero farci digerire. La sicurezza che ci serve, non si basa
sulla caccia all’immigrato e sulla militarizzazione del territorio. A
noi interessa: la garanzia di un salario degno, un tetto sulla testa
senza svenarci o essere sfrattati, un posto di lavoro dove non si muore
per mancanza di misure di sicurezza, cure mediche adeguate, una scuola
gratuita per i nostri figli, vivere in territori non contaminati dai
rifiuti o distrutti dalla speculazione.
Crediamo quindi che sia
urgente trovare insieme, lavoratori e sfruttati, italiani e immigrati,
una via d’uscita, contrastando in maniera unitaria, con la lotta, la
crescente precarietà, i salari da fame, la povertà crescente, la
progressiva negazione dei diritti fondamentali, che spingono un numero
sempre più alto di persone verso l’emarginazione e il degrado sociale.
Solo unendo le forze in una grande e permanente mobilitazione di massa potremo riuscirci.
Invitiamo
tutte le comunità degli immigrati, i comitati antirazzisti, le
organizzazioni dei lavoratori, i collettivi studenteschi, le realtà di
lotta presenti sul territorio ad un’assemblea cittadina dove discutere
e decidere obiettivi, forme di lotta e di organizzazione adeguate.
Domenica 3 febbraio alle ore 16 a Milano
Istituto Tenca in P.le Biancamano ang. Bastioni P.ta Volta
328 4380809 – 339 6939389
viaadda@altervista.org